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Informazioni e nozioni utili nell'ambito della gestione della propria abitazione, consigli per gestire al meglio le piccole o grandi problematiche legale al vivere quotidiano la propria casa.

Buona lettura!

 

 

MUFFA E CONDENSA RARAMENTE SONO RICONDUCIBILI AD INFILTRAZIONI DI ACQUA PIOVANA

La condensazione (anche detta liquefazione) è la transizione di fase dalla fase aeriforme alla fase liquida di una sostanza.

Nei passi della guida a seguire sarà illustrato come eliminare la MUFFA che si forma sui muri a causa della condensa.

La muffa è un fungo che può formarsi sui muri interni di casa, in particolare negli angoli, a causa della differenza di temperatura (ponte termico) che si verifica tra l'ambiente interno e quello esterno, soprattutto d'inverno, dovuta all'eccessiva umidità creata dagli ambienti riscaldati.

A favorire la condensa sono anche i metodi di costruzione delle case moderne, che certamente limitano la traspirazione dei muri.

Per prima cosa occorre saper riconoscere la condensa. Le cause che ne certificano l'esistenza sono: un odore forte di muffa, le fughe delle piastrelle che risultano annerite e gli aloni neri presenti negli spigoli delle pareti; inoltre, l'intonaco dei muri, nonostante gli aloni, non ha la tendenza a staccarsi. Considerato che la condensa ha origine dal vapore emesso in seguito ad attività svolte nella casa, è opportuno cercare di ridurla eliminando delle abitudini oppure migliorandole. A tal proposito, dopo una doccia è consigliato areare il locale, mentre è fortemente sconsigliato asciugare il bucato o i panni umidi in casa.

Può essere utile anche tenere aperte le porte delle camere durante la notte, in quanto viene emesso vapore anche mentre si dorme. È meglio oltretutto, cercare di non tenere troppo freddi gli ambienti di casa (basterà accendere il riscaldamento per pochi minuti) e lasciare staccati leggermente i mobili dalle pareti. Una buona soluzione è anche favorire il passaggio di aria dall'esterno, ad esempio creando dei buchi nei cassonetti delle finestre e coprendoli con delle griglie. Nei casi gravi di condensa invece, potrebbero essere state usate delle vernici sbagliate, non traspiranti per dipingere i muri, in tal caso risulta necessario ridipingere la stanza con vernici traspiranti contenenti additivi antimuffa.

Per ridurre le macchie, un buon sistema potrebbe essere anche applicare in ogni stanza afflitta dall'umidità un deumidificatore.

Se nonostante i rimedi appena indicati, non si dovessero notare miglioramenti, è necessario intervenire con misure più drastiche.

Occorrerà infatti, rimuovere l'intonaco e sostituirlo con uno di tipo antimuffa. Successivamente passare della vernice antimuffa e dare un'altra mano con della vernice normale. In casi ancora più gravi, è fondamentale eliminare tutta la muffa con l'impiego della candeggina, dipingere le pareti con vernice traspirante e antimuffa e porre sulla parete dei calibel (ossia dei pannelli di circa 4 centimetri composti da materiali differenti: cartongesso e materiale isolante).

Quest'ultima soluzione però, comporterà una leggera diminuzione dello spazio presente in camera, in quanto i muri risulteranno più spessi dopo l'intervento. 

In sintesi la MUFFA è provocata dalla condensazione dell'umidità presente all'interno della casa, riconducibile a problematiche legate alla presenza di ponti termici nelle murature, alla vernice utilizzata non idonea ed alle abitudini quotidiane di chi vive la casa. 

Quando ci si trova ad affrontre questa problematica, è buona regola rivolgersi sempre ad un professionista esperto che valutato il problema specifico, potrà consigliarvi al meglio.

E' luogo comune, collegare erroneamente il problema della muffa interna a probleatiche d'infiltrazione, che si manifestano mediante la presenza  su pareti e/o soffitti, di aloni di colore solitamente giallastro o più scuro, dai contorni ben definiti.

Le cause possono essere solitamente di due tipologie:  causa esterna, quando riconducibile a fattori climatici esterni quali piogge o neve, o causa interna quando riconducibile a problematiche legate a rotture accidentali di impianti comuni e/o privati quali quelli di adduzione acqua sanitaria, impianti di scarico, distacco di pilette di scarico di vasche e docce, siliconatura non più idonea di sanitari e servizi, etc.. 

In questi casi, se l'unità immobiliare è all'interno di un condominio, va prontamente segnalato il problema al proprio amministratore, il quale effettuerà mediante tecnici esperti, le necessarie preventive verifiche volte ad accertare le effettive cause del problema, così da pianificare e realizzare, gli opportuni interventi necessari ad eliminarne le cause e nel caso il problema rientri fra le coperture assicurative stipulate dal condominio, predisporre contestualmente la pratica di sinistro per la richiesta di risarcimento. Solitamente le polizze assicurative non contemplano la copertura di sinistri provocati da acqua piovana. 

Solo dopo aver accertato la buona riuscita dell'intervento volto all'eliminazione dell'infiltrazione, (se la casusa è imputabile a fattori esterni, si attenderanno le successive piogge), si potrà procedere al ripristino dei danni cagionati, ma non prima di aver accertato che la muratura interna della stanza interessata, si sia completamente asciugata. 

Vadecum per l'ultilizzo delle valvole termostatiche

  1.  Per verificare che i radiatori siano caldi in modo omogeneo, tenere per almeno 2 ore le testine aperte a 5, se i radiatori avessero degli elementi freddi o meno caldi degli altri, provare a sfiatare dalle valvoline di sfiato dove sono installate, oppure chiamare l'assistenza.
  2.  Regolare la temperatura del radiatore in base alla temperatura ambiente desiderata: 5 se si vuole la stanza calda; 3-4 per un ambiente confortevole; 1-2 per un ambiente poco praticato; 0 se la stanza non è abitata.
  3.  In caso di assenza nei periodi invernali, si consiglia di regolare le testine termostatiche a 0 per evitare la contabilizzazione del calore quando non si usufruisce del riscaldamento.
  4.  Allo spegnimento dell'impianto del riscaldamento, generalmente il 15 aprile, si consiglia di lasciare le testine a 5 per evitare il blocco del pistone della valvola in posizione chiusa che porta ad un mancato funzionamento durante la riattivazione nella successiva stagione invernale.
  5.  I ripartitori di calore raccolgono i dati per la ripartizione dei consumi del riscaldamento che almeno 1 volta all'anno verranno pubblicati nell'area riservata del sito per ogni Condominio.